- Pesci (acqua dolce)

Neon
Guppy



Neon

Origine e diffusione:
Il Neon è senz’altro il pesce più diffuso tra acquariofili per la sua colorazione, vivacità e robustezza.
Originario del bacino superiore del Rio delle Amazzoni, fu importato per la prima volta in Europa nel 1936 e classificato dall’ittiologo americano Meyers con il nome di “Hyphessobrycon innesi” sostituito, nel 1960, dall’attuale denominazione “Paracheirodon innesi”.
Gli esemplari oggi in commercio provengono, per la quasi totalità, dagli allevamenti asiatici ed in particolare dai grandi e piccoli allevatori di Hong Kong dove si riproducono milioni di esemplari venduti in tutto il mondo.
Anni ed anni di riproduzioni massicce in cattività mentre da un lato hanno portato a pesci con esigenze meno critiche per quanto riguarda le condizioni chimico-fisiche dell’acqua di allevamento, rispetto a quelle più stringenti dei pesci catturati in natura, dall’altro lato hanno talvolta indebolito interi ceppi a tal punto da rendere, in alcuni periodi, quasi introvabili dei pesci sani.  
Allevamento:
Prima di acquistare dei Neon è pertanto molto importante controllare bene lo stato generale di salute dei pesci presenti nelle vasche da esposizione: le pinne devono essere trasparenti, il corpo privo di difetti (pesci con puntini bianchi o macchie di decolorazione della pelle sono da scartare), il ventre non deve presentarsi incavato, gli esemplari devono avere una buona mobilità ed equilibrio, l’assunzione del cibo deve essere veloce.
Poiché si tratta di un pesce di branco dovremo acquistare almeno 6/8 esemplari, maggiore sarà il loro numero più il comportamento in acquario rispecchierà le abitudini che i Neon hanno in natura.
Le dimensioni dell’acquario non hanno grande importanza, è sufficiente una vasca di circa 50 litri con buona vegetazione costituita anche da piante galleggianti che possano attenuare la luce delle lampade. In mancanza di piante galleggianti sarà sufficiente lasciare crescere alcuni steli di piante a fusto, tipo Limnophila, Hygrophila polysperma o Ludwigia, fino a quando, raggiunta la superficie dell’acqua, si piegheranno orizzontalmente a formare una schermo naturale alla luce. La temperatura non dovrà essere superiore ai 24°C, meglio se tenuta sui 20-22°, pH tra 6 e 7 e durezza inferiore a 10dGH.
Valori superiori a quelli elencati, spesso presenti nei nostri acquari, non costituiscono un problema ma più ci discostiamo dai valori ideali maggiori saranno le probabilità che i Neon possano essere soggetti a malattie o disturbi di crescita. Nel caso di allevamento a temperature elevate costanti il metabolismo aumenta notevolmente portando ad un abbassamento della vita media dei pesci.
Vasca da riproduzione:
Per la vasca da riproduzione è necessario un contenitore tutto vetro di circa 5-6 litri con una griglia da posizionare a circa 2 cm dal fondo per evitare che i riproduttori mangino le uova. La griglia potrà essere costituita da una retina in plastica, reperibile presso i negozi di ferramenta, sulla quale appoggeremo, aiutati da una piccola pietra, un ciuffo di Vesicularia dubyana (muschio di Giava) o Fontinalis antipyretica o, più semplicemente, della fibra sintetica verde che i pesci utilizzeranno come substrato per la deposizione delle uova.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla qualità dell’acqua i cui valori sono molto più critici di quelli dell’acqua di allevamento: il pH dovrà essere tra 5 e 6,5, ottenibile con il filtraggio dell’acqua attraverso la torba o con l’aggiunta di prodotti liquidi a base di estratti di torba, durezza tra 2 e 4dGh, ottenibile con impianto ad osmosi inversa o utilizzando acqua distillata da miscelare all’acqua di rubinetto, temperatura tra 20 e 22°C. Maggiori successi si otterranno con valori più vicini al limite inferiore degli intervalli sopra elencati, in special modo per quanto riguarda la durezza che costituisce il parametro più critico per uno sviluppo ottimale delle uova.
Non è necessario disinfettare la vasca da riproduzione ed i materiali in essa introdotti, è sufficiente lavare il tutto con la massima cura con acqua molto calda per togliere meglio eventuali residui di sporcizia, senza l’uso di alcun detersivo.
Scelta dei riproduttori:
Attratti dalle dimensioni, dall’aspetto e dai colori di molte specie di pesci adulti, senz’altro più appariscenti ed attraenti di quelli dei pesci giovani, la maggior parte degli acquariofili preferisce acquistare esemplari adulti. Per quanto riguarda i Neon da avviare alla riproduzione è indispensabile invece acquistare dei pesci giovanissimi che danno maggiori garanzie di riuscita. Se ben nutriti, già a 4 o 5 mesi i Neon sono sessualmente maturi e garantiscono un ciclo riproduttivo ogni 6-8gg per quasi due mesi, senza interruzioni, con 150-200 uova per ciascuna coppia.
Per riconoscere i due sessi con una certa facilità, è preferibile osservare i pesci dopo aver sospeso l’alimentazione per almeno un giorno: i maschi appaiono più snelli e con la linea longitudinale blu dritta, le femmine hanno il ventre tondeggiante e presentano una leggera curvatura della linea blu.
Per scegliere i riproduttori sarà sufficiente dedicare un po’ di tempo all’osservazione del comportamento dei Neon nella vasca di comunità dove, dopo alcuni giorni dall’acquisto, se le caratteristiche dell’acqua sono adatte, inizieranno i giochi amorosi durante i quali il maschio cercherà di spingere la femmina a seguirlo percorrendo senza sosta, avanti e indietro, il tratto che separa la femmina gonfia di uova dalla zona da lui scelta per l’accoppiamento, occupandosi, nel frattempo, di cacciare gli altri maschi che si avvicinano alla femmina.
Quando la femmina raggiungerà il cespuglio prescelto dal maschio, avrà inizio l’accoppiamento: il maschio si affiancherà alla femmina e, dopo un leggerissimo fremito concluso quasi in un abbraccio con il corpo che circonda quello della femmina, si allontanerà da essa con un guizzo rapidissimo, mentre una nuvoletta di uova trasparenti cade lentamente tra le foglie.
La deposizione andrà avanti fino a quando la femmina non si sarà svuotata. Se altre femmine sono pronte per la deposizione, potremo assistere a più di una riproduzione con i maschi che, tra una scaramuccia e l’altra, invitano le femmine a seguirli.
Riproduzione:
Una volta individuati i maschi più attivi e le femmine più “disponibili” sarà sufficiente isolarli separatamente per circa 8-10gg. Al termine di tale periodo introdurremo, verso sera, una femmina in ogni vaschetta da riproduzione, avendo cura di oscurare le vaschette quasi totalmente per evitare che le uova ammuffiscano in presenza di troppa luce (fotosensibilità) e di aggiungere una leggera aereazione per evitare la formazione di zone d’acqua con temperature differenti. Successivamente l’aerazione sarà anche utile per mantenere in sospensione il mangime che somministreremo agli avannotti.
Dopo alcune ore introdurremo un maschio in ciascuna vaschetta che, quasi certamente, si accoppierà il mattino seguente.
Alcuni autori consigliano di immettere nella stessa vasca più maschi e femmine contemporaneamente per fare in modo che, anche le femmine più “riservate”, si concedano ai maschi stimolate dai giochi amorosi delle altre coppie. Personalmente non ho mai provato questa soluzione in quanto temo che, i pesci non ancora coinvolti negli accoppiamenti, possano divorare parte delle uova, prima che cadano al disotto della griglia di protezione, o quelle depositate nel substrato.
Il giorno seguente l’introduzione dei riproduttori controlleremo l’esito dell’accoppiamento con l’aiuto di una debole luce e con molta attenzione poiché le uova, piccolissime e trasparenti, possono sfuggire ad una osservazione superficiale. In caso di esito positivo, toglieremo delicatamente i riproduttori, evitando sempre che la luce colpisca la vasca, e la lasceremo nella semioscurità sostituendo due o tre bicchieri d’acqua al giorno, inizialmente con acqua avente le stesse caratteristiche di quella utilizzata per la riproduzione e, dal terzo giorno in poi, con acqua i cui valori siano sempre più vicini a quelli della vasca di comunità.
Potremmo anche avere l’amara sorpresa di trovare tutte o quasi tutte le uova non trasparenti ma bianche, le cause potrebbero essere ricercate nell’insufficiente pulizia della vasca da riproduzione e relativi accessori, nella durezza eccessiva dell’acqua da riproduzione o nella femmina stessa che, se separata per troppo tempo dal maschio, spesso tende a produrre uova non fertili. In quest’ultimo caso è sufficiente riprendere il ritmo degli accoppiamenti ogni 6-8gg per far sì che la femmina produca nuovamente uova fertili.
Schiusa delle uova e alimentazione degli avannotti:
Le uova schiudono dopo 24-30 ore ed assumono l’aspetto di microsfere dotate di coda. Trascorsi 4 o 5 giorni dalla deposizione, gli avannotti avranno assorbito il sacco vitellino e nuoteranno liberamente rifugiandosi negli angoli più bui della vaschetta. Per avere la possibilità di sifonare il fondo ed asportare eventuali residui di mangime, toglieremo delicatamente la retina lasciando il materiale utilizzato per il substrato e l’aeratore in funzione. L’oscuramento della vaschetta potrà essere ridotto, ma non ancora eliminato del tutto.
Ora ha inizio la fase più difficile, gli avannotti non sono in grado di assumere i naupli di artemia salina che, anche se appena schiusi, sono troppo grandi per la loro piccolissima bocca; sarà pertanto necessario alimentarli con prodotti reperibili in commercio tipo il Liquifry rosso o altri infusori, reperibili presso i negozi del settore, con i quali potremo alimentare gli avannotti il primo ed il secondo giorno. Il terzo ed il quarto giorno, integreremo gli infusori con naupli di artemia appena schiusi, somministrandoli almeno due volte al giorno ed avendo cura di sifonare bene il fondo della vaschetta dopo un paio d’ore dalla somministrazione, dal quinto giorno in poi forniremo agli avannotti soltanto i naupli di artemia. Quando possibile, utilizzeremo le cisti di artemia salina provenienti dalla Baia di San Francisco che hanno il vantaggio di generare naupli più piccoli di quelli prodotti dalle cisti provenienti da altre zone.
A integrazione degli infusori artificiali è consigliabile aggiungere alcuni ciuffi di Riccia fluitans, lasciati crescere nella vasca di comunità per qualche tempo, che accolgono una moltitudine di microrganismi utili all’alimentazione degli avannotti.
Superata la prima settimana, durante la quale sarà necessario programmare con cura la schiusa delle cisti di artemia salina allo scopo di fornire ai piccoli unicamente naupli appena schiusi, potremo considerare di essere usciti dalla fase più critica dell’alimentazione. Alla terza settimana di vita, se correttamente alimentati, i piccoli inizieranno ad assumere la colorazione definitiva che diverrà sempre più accentuata con il passare dei giorni. A un mese dalla nascita potremo iniziare lo svezzamento alternando ai naupli di artemia salina del mangime secco polverizzato per avannotti, da somministrare in piccolissime quantità.
Quando saremo certi che tutti gli avannotti accettano il mangime secco, sospenderemo la somministrazione di artemie alternando il mangime secco a prodotti liofilizzati o surgelati di piccole dimensioni o finemente triturati. Sarà inoltre il momento di trasferirli in vasche di maggiori dimensioni, dotate di filtro biologico, non trascurando mai il cambio dell’acqua periodico necessario ad eliminare le sostanze di rifiuto prodotte dai pesci.






Guppy

La distinzione del sesso in questo pesce è molto semplice per diversi motivi. Primo fra tutti il colore e le dimensioni delle pinne. Il maschio è sempre più colorato della femmina e ha la pinna caudale (coda) e pinna dorsale più sviluppate, mentre la femmina, nella stragrande maggioranza dei casi, tende ad avere il corpo di un solo colore (grigio/verde, giallo/arancio, bianco/rosa) e solo la pinna caudale e dorsale sono colorate, anche se a volte sono semplicemente trasparenti, inoltre sono anche meno sviluppate.

In alto possiamo vedere un maschio, mentre in basso una femmina. Foto archivio AP.

Altro fattore che ditingue i due sessi è la presenza nel maschio del gonopodio e la presenza della macchia gravidica nella femmina. Vediamo nelle prossime domande e risposte cosa sono di preciso.
Cosa è il gonopodio?
Il gonopodio è l'organo copulatore che si svuluppa nei maschi (una sorta di pene per rendere meglio la cosa). Questo "pene" è il risultato delle tre pinne ventrali del maschio che con la crescita tendono a modificarsi fino a diventare particolarmente fini. La pinna centrale del gonopodio è leggermente più lunga rispetto alle altre due laterali.


Se si osserva attentamente il momento in cui il maschio tende a muovere il gonopodio per dirigerlo all'interno della fessura urogenitale della femmina, nel tentativo di fecondarla, noteremo che sono le pinne laterali del gonopodio a muovere la pinna centrale. Quest'ultima, sarà quella che trasporterà le spermatofore all'interno della femmina. Alcuni autori parlano di guppy "destrorsi" e "sinistrorsi", cioè sostengono che il guppy tende ad esporre il gonopodio sempre nello stesso lato, destro o sinistro. Da parte mia non mi sento di confermare questa tesi al 100%, ma neanche di smentirla, dato che durante le mie osservazioni ho notato anche io questa particolarità, ma non tanto a lungo da poterla confermare.
Cosa è la macchia scura?
La macchia scura, meglio conosciuta come macchia gravidica o di gravidanza è un particolare che distingue la femmina. Chiamarla macchia scura può però essere fuorviante, perchè questa è veramente scura solo negli esemplari di femmine grigio/verdi, mentre tende ad essere rosso chiaro o addirittura rosa negli esemplari giallo/arancio e bianco/rosa. Questa macchia è nella stragrande maggioranza dei casi sempre visibile nelle femmine e tende ad aumentare di volume quando la femmina è prossima al parto. Anche qui si deve precisare una cosa: non date per scontato che una femmina con una macchia scura abbastanza evidente sia prossima al parto e ugualmente non date per scontato che non sia prossima al parto poichè non ha la macchia abbastanza pronunciata. Quello che voglio dire è che non è la macchia gravidica a dare l'indicazione più precisa sulla prossimità o meno del parto di una guppy. Spiegherò poi, con foto dettagliate, come si riconosce una femmina prossima al parto.
Qual è la vasca ideale per i guppy?
Non esiste una vasca ideale. Ai guppy non interessa nè l'arredamento, nè le piante, nè la dimensione, nè il flusso dell'acqua. I guppy che alleviamo oggi noi, sono ormai da diverse generazioni che vivono in cattività, sia in acquari di grandi dimensioni, sia in vaschette da 15 litri.

Quindi spazio alla vostra fantasia, oppure spazio all'acqua, nel senso che potete anche non inserire nessun arredo.
Ogni quanti giorni partorisce una femmina di guppy?
Dipende, sia dalle dimensioni, sia dall'età, ma soprattutto dipende dalla salute del pesce. Possiamo dire che in media una femmina partorisce ogni 25 giorni, ma non è raro vederla partorire dopo 19 giorni o dopo 31. Molto, come detto, dipende dallo stato di salute della femmina. Se sta bene, solitamente è regolare nei suoi parti, se sta male, può succedere di tutto: può espellere le uova prima che si siano formate, può non espellerle e morire, può partorire dopo 40 giorni, come partorire dopo 15.
In linea di massima una femmina giovane ha una gestazione più breve, mentre femmine adulte hanno una gestazione più lunga.
Quanti avannotti partorisce una femmina di guppy?
Può partorire da un minimo di 6 avannotti fino ad un massimo di 100. Anche qui il discorso è legato sia alle dimensioni che alla salute del pesce. Femmine molto piccole di tre mesi di vita partoriranno pochi avannotti al contrario di quelle adulte che ne partoriranno una media di 60.
Quanto tempo dura il parto?
Un parto può durare da un'ora fino a 48 ore dall'uscita del primo avannotto. Se in salute, non stressata e lasciata in libertà o abituata a partorire nella sala parto, la femmina di guppy partorisce molto velocemente e soprattutto darà alla luce avannotti ben formati, vispi e pochissimi, se non nessuno, saranno quelli nati morti o con delle deformazioni.
Quando possiamo capire che la femmina è prossima al parto?
Come già detto le dimensioni della macchia gravidica possono essere un segno di un parto imminente, ma non è sicuramente il più significativo. Come possiamo vedere in foto, una femmina prossima al parto e in salute, ha una pancia veramente spropositata rispetto al corpo, ma è anche vero che spesso molte femmine che non sono in buona salute, partoriscono anche con pancie molto meno evidenti

Quindi, se avviene questo, vi ritroverete una femmina dopo il parto con un ventre molto sgonfio e soprattutto incurvato in dentro e questo è sintomo che la femmina è gravemente malata. Una femmina in salute, dopo il parto, conserva sempre la sua pancia bella rotondeggiante, ed è per questo che si ritrova una pancia spropositata quando è prossima al parto.
Un metodo sicuro per individuare il momento giusto per isolare la femmina è metterla in sala parto o in una vaschetta apposita è quello di notare il ventre leggermente appuntito in prossimita del foro urogenitale.
Cosa do da mangiare agli avannotti?
Qualsiasi mangime che usiamo per gli adulti, ma deve essere prima polverizzato. L'ideale restano sempre i naupli di artemia che dobbiamo far prima schiudere. Una particolarità degli avannotti di guppy è che si adattano a mangiare i mangimi commerciali fin dalla nascita.
Quando cominciano a colorarsi gli avannotti?
Se ben alimentati (ad esempio con naupli di artemie) già dopo un mese e mezzo i maschi iniziano a mostrare i primi colori. Se invece vengono alimentati con mangime in polvere normale, i tempi aumentano. Fondamentale sono anche i cambi dell'acqua; questa va cambiata di frequente se vogliamo che crescano più velocemente.
Guppy di un paio di mesi di vita

A che mese diventano fertili i guppy?
Se ben nutriti e ben tenuti, già al secondo mese di vita le femmine sono fertili e i maschi cominciano a sviluppare il gonopodio e a correre dietro alle femmine. Ripeto, se ben nutriti e allevati con certi criteri. Non sperate di avere guppy fertili e colorati dopo averli tenuti due mesi in sala parto.
Sono pieno di guppy e non so a chi darli, che faccio?
Solitamente il negoziante, se i guppy sono in buona salute e di bella taglia, è molto disponibile a prenderli, magari in cambio di mangimi, accessori o di un buono da spendere nel suo negozio. Ma spesso i guppy che provengono da privati sono molto piccoli e può capitare che il negoziante non li voglia. Potete vendere il vostro guppy ad un euro l'uno, perchè sono questi i prezzi all'ingrosso dei guppy, anzi a volte anche meno! Potete anche provare a regalarvi, magari rivolgendovi ad una associazione acquariofilia della vostra zona.
Come accennato prima, non fatevi venire in mente di fare i soldi vendendo i guppy e allevandoli con una sola vasca! Alla fine, tutto il tempo che ci avrete perso non sarà mai ripagatp dalla somma che riuscirete ad ottenere. Cerchiamo di capirci però, sto parlando a coloro che hanno il solo scopo di lucrarci sopra e solo per quello allevano i guppy. Se invece ve ne ritrovate tanti e siete stati bravi a farli crescere è naturale che prima o poi dovete darli via e quindi se alla fine riuscite a guadagnarci due barattoli di mangime, meglio, no? Dico questo perchè se avete in mente di mettere su un allevamento di guppy che possa portarvi un guadagno di... non so... facciamo 200 euro al mese e avete quindi deciso di fare della vostra passione anche un modo per fare qualche soldo, mettete in preventivo, come minimo, 3.000 litri d'acqua suddivisi in vari acquari di diverse dimensioni dove allevare i vostri guppy.
Perchè ai miei avannotti si chiudono le pinne e dopo un po' muoiono?
Come ho avuto l'occasione di ripetere in molti altri miei articoli, oggi i guppy non sono più pesci resistenti come una volta. Restano sempre pesci molto facili da riprodurre, ma oggi sono estremamente difficili da allevare. Le cause degli avannotti con le pinne chiuse o a spillo come si sente spesso dire, possono essere diverse. Prima fra tutte l'aver tenuto gli avannotti per troppo tempo in sala parto senza che all'interno ci fosse un adeguato ricircolo dell'acqua. Ma altre possono essere le cause, tipo fungosi, batteriosi e anche questioni genetiche. Mi capita a volte, per questioni di spazio, di mischiare avannotti di razze di guppy diverse nello stesso acquario e non di rado capita che una figliata muoia tutta, mentre l'atra sopravvive come se non fosse successo niente.
Dare delle risposte più approfondite è veramente difficile. Purtroppo la ricerca in questo campo da poco comincia a dare delle risposte sul perchè i guppy sono diventati così sensibili alle malattie, speriamo di saperne di più il prima possibile. Da parte mia e dalle mie esperienze posso dire che gli avannotti in particolare sono molto sensibili ai nitriti e ai nitrati. Già concentrazioni di NO3 superiori ai 30 mg/l possono essere fatali per alcune varietà. Quindi la soluzione migliore in questi casi è quella di fare cambi frequenti, inserendo ogni volta degli attivatori biologici in vasca e nel filtro. Consigliare dei medicinali, è spesso un fallimento, quindi evito di farlo.


2 commenti:

  1. ciao!..cavoli dovresti approffondire cosi per ogni tipologia di pesce!...molto esaudiente! :)

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  2. ho già delle buone documentazioni, si tratta di postarle :) lo farò a breve!!!

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